I racconti dalla Locanda alla Fine dei Mondi

Fredde Sfumature

Una brezza sottile giocava tra i suoi capelli, stringendoli in dolci nodi e liberandoli subito dopo da ogni costrizione. Teneva le mani appoggiate al bordo legnoso del veliero, gli occhi socchiusi accentuavano l'espressione serena che aveva sul viso. Lo stesso viso baciato dai raggi del sole, colpevoli di quel gioco di luci e ombre sulle labbra e sulle palpebre.
La leggera carezza di una mano sulla gota la costrinse a tornare alla realtà, abbandonando quello stato di calma beatitudine. Aprì gli occhi, ma non era stata colta alla sprovvista da quel tocco così familiare: aveva sentito i suoi passi, il suo respiro vicino al proprio volto. Con la testa donò un colpetto affettuoso a quella mano, facendola allontanare da sè ma tornando subito a cercarla.
"Fratellino, mi state viziando". Commentò lei a fior di labbra, lanciando una strana occhiata al gemello.
"Stai attenta..." La ammonì lui, continuando ad accarezzarle gentilmente il volto.
"Mh?" La fanciulla cercava di mascherare la preoccupazione, che in realtà era evidente.
"Conosco il vostro segreto."


"Non possiamo continuare così".
Era notte, sebbene nulla fosse cambiato nella piccola cella sottocoperta.
"Hai ragione."
"Mio fratello sa qualcosa"
"Era inevitabile"
"Cosa stai facendo...?"
Debole soffio nell'oscurità.
"Ho paura"
"Non devi averne"
"Io..."
Rivoli di sangue invisibili nella notte.


"Sorellina, stai bene?"
Silenzio.
"Sorella...?"
"Mh?"
"Non fa niente..."


"Mi sento strana"
"Sht..."
"Sentivo il suo sangue che scorreva, avrei voluto..."
"Adesso dormi, amore mio..."


Nella sua stanza le tende erano tirate. Era seduta vicino a un tavolino, davanti agli occhi un libro aperto. Ma gli occhi erano immobili.
La leggera carezza di una mano sulla gota la costrinse a tornare alla realtà, abbandonando quello stato di calma beatitudine. Aprì gli occhi, ma non era stata colta alla sprovvista da quel tocco così familiare: aveva sentito i suoi passi, il suo respiro vicino al proprio volto. Con la testa donò un colpetto affettuoso a quella mano, facendola allontanare da sè ma tornando subito a cercarla.
"Fratellino, mi state viziando". Commentò lei a fior di labbra, lanciando una strana occhiata al gemello.
"Stai attenta..." La ammonì lui, continuando ad accarezzarle gentilmente il volto.
"Mh?" La fanciulla cercava di mascherare la preoccupazione, che in realtà era evidente.
"Conosco il vostro segreto."
"Mi state minacciando?"
"Io non minaccio. Ma dovreste fare più attenzione"
"Ormai è tardi, fratello..."
Si voltò con una rapidità impossibile a un essere umano. Prima ancora di accorgersi del suo movimento, lui sentì il suo respiro sul collo.
"Sorella..."
"Sì?"
"Ti voglio bene"
Lei affondò i canini affilati come rasoi nella sua pelle e si sentì appagata già quando il liquido caldo bagnò le sue labbra. Ma avida non liberò il fratello da quell'abbraccio mortale.
"Fuggi" Sussurrò lui con le poche forze che gli rimanevano, mentre un pallore glaciale si sostituiva alle calde sfumature delle gote.
Lei lo abbracciò ancora più forte e si saziò di lui. Poi, quando ebbe finito, lo lasciò lasciò scivolare dolcemente a terra.
"Ti voglio bene, fratellino", sussurrò alla sagoma senza vita.


"Che cosa intendi fare?"
"Ho una sola possibilità"
"Insieme potremmo comandare il mondo, amore mio"
"Amore mio?"
"Sì"
"Vai all'inferno"
"L'ho raggiunto da tempo"
Durante la battaglia silenziosa, il sangue bagnò le labbra di entrambi.
"Addio"
"Che ne sarà di me?"
"Mi hai trasformata in un mostro. Ciò che ti accadrà non mi riguarda.."


L'alba era prossima quando finalmente la fanciulla riuscì a vedere la costa dalla piccola imbarcazione di fortuna che aveva ricavato in così poco tempo. In pochi minuti le correnti marine la spinsero fino a una grotta. Tirò in secco la barca pericolante e poggiò la schiena contro la parete fredda e umida. Esausta affondò il volto tra le mani e il pianto la sorprese prima che potesse rendersene conto.


"Benvenuta in queste terre"
"Chi sei?"
"Il mio nome non ha importanza. Quale storia ti ha condotta qui?"
"Una carezza alla luce del sole, un bacio nel fuoco dell'inferno"
"L'amore può essere così crudele..."
La fanciulla non rispose, scossa da una nuova ondata di singhiozzi. Si voltò in modo da dar le spalle allo sconosciuto.
"Vieni qui, bambina"
Il vecchio la strinse in un abbraccio, fragile come il suo corpo. La fanciulla sorrise tra le lacrime, mentre lui non poteva scorgerle il viso.
Si voltò con una rapidità impossibile a un essere umano. Prima ancora di accorgersi del suo movimento, lui sentì il suo respiro sul collo.

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I dati del racconto

  • Racconto

    del 31-03-2008

  • Autore del racconto

    Stardust

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