Notte fonda. Ovunque sia ora l'Eroe, non è qui. Qui solo tre entità sono presenti, e nessuna delle tre è senziente. Un tempo lo sono state, ma adesso sono carne morta e istinto. Istinto. Annusa la brezza notturna, seduto su quella panchina, la testa china, le braccia penzoloni. Capelli lunghi. Molto più di quanto lo fossero prima. Braccia muscolose. Non di uomo, no di certo. Mani. Guarda le sue unghie. Anzi, i suoi artigli. Rosso sangue. Sangue. Fissa il colore con occhi bianchi. Ciechi alla ragione. Guidati dall'istinto. Annusa la brezza notturna e il sangue. Poichè di sangue, lì intorno a lui, ce n'è molto. Lei è bellissima, perfetta, gli occhi aperti, la bocca spalancata in quelle ultime grida. Lui.. Lui è là, accanto a lei. Non osa guardarlo. Otto buchi perfetti nei due petti dipinti di rosso.
Non è privo di ragione. Semplicemente il suo corpo non ha voglia di rispondere ai suoi comandi, si lascia guidare dall'istinto e dal desiderio. E' così forte il desiderio? Solo a volte.. Solo quando si trasforma in rabbia.. Quando trasforma gli uomini in bestie. Gli Eroi in Mostri.
Oblio. Continua a fissare quelle che erano le sue dita. La ragione prende il sopravvento, e una lacrima scende da quegli occhi che lentamente riprendono colore. Cosa ha fatto? Era cosciente, eppure.. Cosa ha fatto.. Lentamente l'animale scivola via per lasciare posto all'uomo. Cosa ha fatto.. Il dolore è troppo grande, il peccato troppo grave. "Non può esistere in questo mondo una creatura così immonda" pensa, per non pensare alla vera natura del suo pentimento. Ma, in ogni caso, la strada è una sola. E' ancora in tempo.. Si preme una mano sul petto. E il sangue aumenta.
C'è solo una cosa che corrompe più dell'odio..