Dopo ben 4 anni dalla sua uscita originale, Mondadori manda in libreria la traduzione italiana di
Interworld, un volume scritto da Neil Gaiman e Michael Reaves nel 2007 (prezzo di listino: €17). In realtà il progetto di Interworld - o come è stato tradotto in italiano
Il ragazzo dei mondi infinitii - è molto più antico. Già nel 1995 Neil e Michael cominciarono a parlare sulla possibilità di un’avventura per la televisione. Presto, però, quando iniziarono a lavorare sul plot e questo si rivelò piuttosto complesso, i due autori si resero conto che sarebbe stato più semplice realizzare la storia come un romanzo.
Il protagonista della storia è il giovane Joey Harker, un teenager un po’ impacciato, totalmente sprovvisto di senso dell’orientamento e con qualche problema a scuola. Durante una gita scolastica organizzata dal Professor Dimas, Joey si perde in una strana nebbia e quando ne emerge si rende conto di essere in un posto totalmente a lui ignoto. Ben presto capirà che si tratta di una dimensione diversa dalla sua...
In sintesi, senza volere svelare troppi dettagli della trama, il libro è un’avventura in cui il giovane protagonista e il team di cui si troverà a fare parte saranno chiamati a preservare il bilanciamento tra magia e scienza “camminando” tra un numero infinito di possibili realtà utilizzando dei poteri peculiari di attraversamento multidimensionale.
Il connubio tra Reaves e Gaiman ha prodotto un volume piuttosto particolare. Pur non essendo un classico libro di Gaiman, ci sono molti elementi chiave della sua narrazione. Innanzitutto, come in molti altri romanzi gaimaniani, il protagonista è un giovane che percorre non solo un’avventura ma un percorso esistenziale in cui trovare il suo posto nel mondo, affrancarsi dalla famiglia e transitare alla fase adulta della propria vita tramite la scoperta di inattese energie dentro se stesso... Inoltre ci sono diversi elementi magici, un intero universo è basato sulla magia, e alcuni personaggi sono molto ben delineati ed è facile affezionarcisi (basti pensare alla forma di vita multidimensionale che accompagna Joey per gran parte della storia che è un indimenticabile piccolo eroe senza voce).
D’altro canto, ci sono numerosissimi elementi fantascientifici (come ad esempio l’altiverso, l’equazione matematica per tornare al quartier generale o la tecnologia in mano ai Camminatori), la narrazione è - anch’essa - multidimensionale e non poche sono le invenzioni di scienza e tecnologie che garantiscono al libro un sapore diverso rispetto alle solite atmosfere gaimaniane e più affine ad un classico romanzo di fantascienza. Probabilmente per questi aspetti il contributo di Reaves, già autore di prodotti negli universi di
Star Trek e
Star Wars, è stato decisivo.
In conclusione, un volume che ci sentiamo di consigliare sentitamente a patto che siate disposti a scoprire un Gaiman un po’ diverso dal solito. Come ogni volta che nel passato l’autore inglese ha collaborato con altri autori (pensate per esempio allo scoppiettante
Buona apocalisse a tutti con Terry Pratchett) il prodotto finale è piuttosto unico nella sua sterminata bibliografia. Per quanto non indimenticabile, il volume è un ottimo intrattenimento... a patto di non perdervi nell’altiverso! :)
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