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Neil Gaiman e Terry Pratchett parlano di Buona Apocalisse a tutti!

Le interviste a Neil Gaiman

Neil Gaiman e Terry Pratchett parlano di Buona Apocalisse a tutti!

Questa intervista è stata realizzata nel 1991 in occasione della presentazione di Buona Apocalisse a tutti!, il volume scritto da Neil Gaiman e Terry Pratchett da poco edito in Italia da Mondadori. Le parole riportate sono state tradotte liberamente dallo staff di neilgaimania a partire da quelle riportate nel sito Locusmag

Neil Gaiman: Nella prima intervista radio che feci a New York, l’intervistatore ci chiese ‘Chi è Agnes Nutter? Qual è la sua storia? L’Armageddon sta arrivando?’ e così via e così via. Dopo un momento capimmo che lui non aveva realizzato che fosse una finzione. Aveva pensato che due pazzi avevano ricevuto queste vecchie profezie e che stavano predicendo che il mondo stesse per avvicinarsi alla fine.

Terry Pratchett: Una volta che lo abbiamo capito, è stato veramente divertente. Noi avremmo potuto assumere la conduzione dell’intervista, dal momento che lui non ne sapeva a sufficienza per fermarci.

NG: E a quel punto, noi abbiamo fatto il doppio gioco.

NG: Stiamo lavorando per vedere quante risposte astute possiamo fornire quando la gente ci chiede come abbiamo collaborato.

TP: Io ho scritto tutte le parole e Neil le ha assemblate in modelli pieni di significato… Non è stato il caso in cui uno riceve 2/3 dei soldi e l’altro fa 3/4 del lavoro.

NG: Non lo è stato, qualcuno scrive una sinossi di tre pagine e allora qualcun altro scrive l’intero romanzo e mette il suo nome piccolo in basso.

TP: Questo non è come abbiamo fatto, principalemente perché i nostri ego hanno litigato l’uno contro l’altro tutto il tempo e ciascuno di noi ha dovuto prendere le cose migliori dell’altro.

NG: Noi abbiamo entrambi un ego delle dimensioni del nucleo di un pianeta.

TP: Probabilmente il maggiore cambiamento di cui avete avuto notizia (tra la versione inglese e quella americana) è l’ordine con cui sono scritti i nomi. Essi sono sbagliati nella versione americana (dove Gaiman è presentato per primo)

NG: Sono sbagliati nella versione inglese.

TP: Entrambi eravamo preparati ad ammettere che l’altro avrebbe potuto affrontare i propri soggetti. Neil avrebbe potuto scrivere il libro del Mondo Disco, io avrei potuto fare un fumetto di Sandman. Lui non avrebbe fatto un buon libro del Mondo Disco e io non avrei fatto un buon fumetto di Sandman, ma...

NG: c’era solo una persona che conosciamo che avrebbe potuto farlo.

TP: Devo aggiungere una cosa a questo punto. Io non penso che uno di noi abbia un particolare tocco magico, o qualunque cosa sia che l’altro mette nel suo lavoro, ma penso che potremmo farcela se comprendessimo i meccanismi di come esso viene svolto.

NG: C’è un livello nel quale sembra che condividiamo un comune substrato, nei termini di cosa abbiamo letto, cosa portiamo dentro.

TP: Infatti lo percepiranno per esempio le persone che hanno letto molto sia i libri di Mondo Disco che i fumetti di Sandman. Neil ha inserito nei fumetti di Sandman una frase presa dal libro del Mondo Disco. Io l’ho beccato in un negozio e ho detto, ‘Bastardo, hai copiato la mia frase. Tutti amano questa frase e tu l’hai copiata.’

Allora come è cominciata la collaborazione per Buona Apocalisse a tutti!?

TP: Neil ha scritto diverse centinaia di parole un paio di anni fa, le quali fanno parte del plot principale di Buona Apocalisse a tutti!

NG: Non sapevo cosa succedeva dopo, così l’ho messo da parte e l’ho mostrato a Terry. Un giorno ho ricevuto questa telefonata da Terry in cui diceva ‘Ricordi quel plot? So cosa succede dopo. Vuoi collaborare o vuoi vendermelo?’ e io ho risposto ‘Collaboreremo’.

TP: La migliore decisione che lui abbia mai preso. Non volevo vedere questa idea sparire. E’ andata. Molte e molte cose sono state aggiunte e il libro è stato scritto. Inoltre, Neil l’ha perso così è stato necessario riscriverlo comunque.

NG: Lo avevo perso sull’hard disk, gli avevo dato una copia su carta che ha significato riscriverlo a macchina. Lui ha continuato a cambiarlo.

TP: L’ho cambiato in modo da fare funzionare la parte successiva. La cosa ha spinto il lavoro abbastanza rapidamente in avanti, in modo che entrambi abbiamo corso verso il prossimo pezzetto, così avevamo una scusa per farlo. Entrambi abbiamo accantonato certe parti del plot che avevamo attaccato come con la colla.

NG: Come la riluttanza con cui ho consegnato i quattro Cavalieri dell’Apocalisse a Terry quando hanno preso la base aerea.

TP: Raramente ho lasciato toccare a Neil qualcosa che coinvolgesse Adam Young.

NG: Quando arrivammo approssimativamente alla fine, potemmo vedere quali personaggi non erano stati scritti. Così arrivammo ad un punto in cui abbiamo scritto almeno una o due scene con qualcuno dei personaggi che sino a quel momento non erano stati scritti.

TP: Nella misura in cui avevamo un modello complessivo, abbiamo lavorato su quali fossero i temi principali e ciascuno ha tessuto un filo particolare.

NG:L’altro schema è stato che tu scrivevi di mattina e io scrivevo la notte.

TP: Il che significa che c’era sempre qualcuno, da qualche parte, che fisicamente stava scrivendo Buona Apocallisse a tutti!

NG: Impiegammo nove settimane.

TP: Consideriamo Buona Apocalisse a tutti come un lavoro estivo.

NG: Quando hai una situazione dove ci sono tre agenti, cinque pubblicitari, tutto questo genere di roba...

TP: La nostra amicizia è sopravvissuta solo perché abbiamo avuto altra gente a cui urlare. Così io potrei dire, ‘Prendi questo bastardo!’ E colpire il suo agente.

NG: Una cosa che Terry mi ha insegnato, mentre stavamo scrivendo il libro è come non farlo. Troppi libri divertenti falliscono perché le persone inseriscono troppe singole situazioni divertenti che riescono a pensare, e si divertono un sacco, facendo diventare il libro una collezione di gags.

TP: Il grande problema di scrivere collaborativamente un libro divertente è che cominci con una gag ed è buona, è veramente divertente, ma la seconda di cui stai discutendo non è buona abbastanza. Dal tuo punto di vista è una vecchia gag, così la eviti e provi ancora ed ancora. Quello che stai cercando è un tipo di humor specializzato per persone che lavorano con lo humor. C’è una vecchia frase: ‘Buono abbastanza per la musica folk’. Quando lavori, devi stare accorto e dire: ‘Mai preoccuparsi se siamo annoiati da questa particolare gag, c’è da chiedersi se sarà il lettore ad essere annoiato da essa.’

NG: Una delle grandi cose sull’humor è che puoi parlare del passato della gente con humor, puoi usarlo come un dolcificante. Così puoi raccontare loro cose, inviare messaggi terribilmente seri e terribilmente dark e dato che c’è uno scherzo in essi, loro andranno avanti con te e viaggeranno molto più avanti di quanto avrebbero fatto altrimenti.

TP: Il libro ha le sue gag e noi abbiamo goduto veramente a farle, ma il nucleo del libro è dove Adam è chiamato a decidere se realizzare il suo destino e diventare l’Anticristo sui resti fumanti della Terra o di decidere di no. Lui fa una scelta e così sia. Così in quella misura suppongo che simbolizzi l’umanità.

TP: Mi viene in mente che abbiamo scritto Buona Apocalisse a tutti! mentre la questione di Salman Rushdie (ndt. l'autore dei Versetti Satanici, un romanzo ritenuto blasfemo per il quale venna posta una taglia sulla vita dello scrittore)cominciava ad essere bollente in Inghilterra. Ma nessuno ha voluto bruciare copie di Buona Apocalisse a tutti! Nessuno ha pensato una cosa del genere.

NG: Tuttavia tutto è blasfemo. Tecnicamente parlando, Buona Apocalisse a tutti! è blasfemo contro l’ordine religioso, blasfemo fino a quanto potete cogliere. E Gollancz lo ha proposto per il principale premio religioso in Inghilterra, troviamo che sia una cosa veramente strana. Realmente, hanno chiesto all’arcivescovo di Canterbury di inviare dei cardinali a prendere il thé con noi.

L’intervista a questo punto prosegue parlando dei progetti futuri degli autori. Abbiamo omesso questa parte finale dal momento che, dopo 16 anni, questi progetti sono oramai stati realizzati.

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I dati dell'intervista

  • Intervista

    del 15-06-2007

  • Autore dell'intervista

    Locusmag

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