Le interviste a Neil Gaiman

Intervista su Fragile Things

L’intervista qui riportata è stata realizzata dal sito web Politics-prose in occasione della pubblicazione di Fragile Things, il nuovo volume di Neil Gaiman disponibile al momento solo in UK e USA. Ecco la versione italiana tradotta da Neilgaimania!

Heather Dannenfelser: Hai esplorato differenti mitologie in American Gods, I ragazzi di Anansi e la serie di Sandman. Come credi che una persona potrebbe essere avvantaggiata da un migliore apprezzamento dei sistemi di credenza?

Neil Gaiman: Penso che uno dei problemi più grandi che ci troviamo ad affrontare è che la gente non comprende i sistemi di credenze altrui – politici, religiosi o anche ricreativi. La conclusione estrema di questo è la guerra, ovviamente. Ed è molto più difficile demonizzare la gente se non si conosce quello che pensa, crede o sogna.

HD: Quale mitologia ti piacerebbe esplorare in maniera più completa?

NG: Ho amato apprendere i miti slavi quando stavo facendo delle ricerche per American Gods, ed ero frustrato che non c’erano molte informazioni in proposito (la maggior parte di queste sono state bruciate, o lo furono le persone che vi credevano). Siamo fortunati per tutti i miti dei norvegesi che sono sopravvisuti – mi mancano quelli che non sono stati così fortunati.

Michael Link: Ti sei mai preoccupato delle distorsioni della critica o della gente associate alla fantascienza, il fantasy o alle graphic novel?

NG: Quale vorrebbe essere il punto? Ho iniziato a scrivere fumetti perché pensavo fosse una forma d’arte in cui potere fare delle cose che non erano state fatte fino ad allora. Se avessi creduto alle persone che mi dicevano che i fumetti, per la loro natura, erano incapaci di diventare arte, o ancora meglio, non avrei mai creato tutte quelle storie.

E gli altri campi in cui ho lavorato – fantasy, finzione per bambini, horror – tendono ad essere visti criticamente come se fossero una letteratura per una certa categoria di lettori (i fumetti non erano sempre nella grondaia quando ho cominciato a scriverli. C’erano alcuni tipi di canali di scolo. Potevi alzare gli occhi verso la grondaia). Personalmente, penso che l’immaginazione sia la cosa più importante che abbiamo, e disprezzarla sembra davvero una cosa folle da fare. Ma ci devono essere delle persone che sono più felici senza di lei.

HD: A parte le persone con cui hai lavorato, chi ti ha ispirato?

NG: Musicisti - Thea Gilmore, Stephin Merritt, Tori Amos, Lou Reed. Sondheim. Artisti - Dave McKean, Charles Vess, Kelli Bickman, Frank Pape, Harry Clarke. E tutti i tipi di scrittori e poeti... troppi per essere elencati qui, davvero.
ML: Come architetto della storia, tu collabori con illustratori, registi, editori e altri che interpretano le tue idee. Come trovi questa esperienza?

NG: Amo collaborare e amo anche essere controllato. Quanto più faccio entrambi mi sento bene.

HD: Hai creato un pantheon di personaggi durante la tua carriera. Quali sono le tue creazioni preferite ma trascurate?

NG: E’ difficile raccontare chi sia trascurato ma - Merv Pumpkinhead e Wilkinson the Rat da Sandman; Miss Spink e Miss Forcible in Coraline; Czernobog in American Gods.

ML: Quando i tuoi personaggi sono illustrati loro diventano, in certa misura, visualmente definiti nella mente del lettore. Come ti senti a questo proposito come scrittore?

NG: Bene. Quando si sta parlando di fumetti, in ogni modo. Con qualcosa tipo American Gods ho preferito che il lettore creasse Shadow nella sua testa. Ma allora, è questo il motivo per cui l’ho scritto come un romanzo.

ML: Sembra che tu ti diverta a scrivere letteratura per bambini che propaga una leggera onda minacciosa. Come genitore, trovi una preponderanza di letteratura per bambini piena di saccarina o semplicistica?

NG: Non so circa la preponderanza, ma ci sono un sacco di cattivi libri per bambini in giro. C’è certamente molta più finzione affilata adesso rispetto a quando cominciai Coraline.

Quando ero un ragazzo ero solito appassionarmi a leggere storie di fantasmi e roba spaventosa. Da adulto, scrivendo per bambini, mi piace aggiungere qualcosa di spaventoso intorno alle sponde, qualcosa che mi avrebbe divertito quando ero un ragazzo.

ML: Cosa c’è sulla tua scrivania?

NG: Un computer. Diversi CD. Uno scarafaggio morto (questa è la scrivania nel gazebo nei boschi dove qualche volta mi ritiro. Lo scarafaggio è venuto con le proprie forze).

HD: Come scrittore e come lettore, quali sono le cose che ti eccitano di più del tuo nuovo lavoro, Fragile Things?

NG: Come scrittore, è divertente assemblare otto anni di brevi racconti e vedere a cosa assomigliano quando li metti tutti insieme nello stesso libro. Non avevo realizzato che c’erano così tanti temi che si ripetono (e anche poche frasi ripetute) fino a che non ho letto le storie per l’audio book. Ancora, esse sono abbastanza differenti che, come una scatola di cioccolattini, se ce n’è una che non ti piace puoi abbandonarla dietro una pianta e probabilmente la prossima soddisferà di più il tuo gusto.

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I dati dell'intervista

  • Intervista

    del 05-10-2006

  • Autore dell'intervista

    Politics-Prose

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